Per gli appassionati della subacquea, i fondali di Capo Sant’Andrea costituiscono un affascinante mondo da scoprire. Proprio qui a Sant’Andrea la posidonia, pianta marina dalle lunghe e sottili foglie verdi, si riproduce sessualmente: un evento raro nell’Alto Tirreno, che testimonia la pulizia di queste acque, e i suoi frutti, simili a delle piccole olive (si chiamano appunto “olive di mare”) sono visibili in primavera. Ma ciò che ci interessa è che il posidonieto, ovvero la “prateria” di posidonie, è un habitat ideale per molte specie di pesci, qui presenti in abbondanza: nugoli di piccole castagnole dal colore blu elettrico si muovono nel verde brillante della posidonia, e poi, ancora, tordi, pesci ago, saraghi, salpe… mentre sui fondali spiccano le stelle di mare e le pinne nobili. Per i più esperti, si raccomandano le immersioni alle “Formiche della Zanca”, scogli semiaffioranti a ovest di Sant’Andrea: scendendo lungo il versante esterno, oltre i 40 metri, si presentano ventagli di gorgonie dai colori intensi, ed è facile incontrare aragoste, murene, grosse rane pescatrici e dentici. E in estate, con un po’ di fortuna, anche il pesce luna.
Ma questo mare nasconde anche altri tesori. Di fronte a Sant’Andrea sono stati trovati due relitti di imbarcazioni da carico dell’epoca romana: il primo, proprio a ridosso della costa a soli 10 metri sotto la superficie dell’acqua, il secondo a 193 metri dalla costa e a 45 metri circa di profondità. Il primo trasportava macine da grano, il secondo anfore piene di vino provenienti dalla Campania. Molti di questi reperti sono esposti nel museo archeologico di Marciana e in quello di Portoferraio, ma custode e museo naturale delle due imbarcazione resta, nonostante tutto, il fondo del mare.
LO SNORKELING E IL DIVING PER SCOPRIRE IL MONDO SOTTOMARINO DI CAPO SANT’ANDREA ALL’ELBA
Nel mare di Capo Sant’Andrea si trovano veri e propri giardini fioriti e tanti angoli inesplorati. E godersi queste meraviglie è diventato uno sport alla portata di tutti. Si chiama snorkeling, o sea-watching, e anche per gli habitués del turismo marino più pigro, stile sdraio e ombrellone, rappresenta l’occasione per trasformare una normale vacanza in una straordinaria esperienza ricca di piacevoli sorprese. Per la gioia degli occhi, ma anche dell’anima.
Bastano una maschera e un boccaglio, e la voglia di osservare la bellezza della natura. Da soli o con la guida: da giugno a settembre, a Capo Sant’Andrea, si possono compiere escursioni guidate da esperti biologi marini. Meglio se con una muta leggera, per proteggere il corpo dalle abrasioni, dal freddo o dalle scottature solari, a seconda della stagione. Ma per rendere davvero indimenticabile l’avventura non deve mancare la fotocamera subacquea: si può infatti guardare ma non toccare!
Per i più esperti, o per chi ha voglia di imparare a conoscere le profondità del mare, a Sant’Andrea si trova un attrezzato centro diving che permette di noleggiare attrezzature specifiche e organizza corsi sub e immersioni guidate con istruttori PADI e SSI.