La Cipolla di Patresi

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Un ortaggio locale dal gusto molto dolce

Il racconto di Vincenzo Anselmi. Foto Roberto Ridi

“storie di antiche tradizioni”

«Tramandare le proprie tradizioni è semplice, farle amare ed apprezzare è il compito difficile». È così che inizia il racconto di Vincenzo Anselmi che, nato e vissuto nel territorio Marcianese, profondo conoscitore delle antiche origini della Cipolla di Patresi, si è impegnato in prima linea nel ripristino dell’antico seme di Patresi.

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Patresi

«Sin da piccolo l’agricoltura e la pastorizia hanno fatto parte della mia vita grazie a dei nonni e dei genitori che, con passione e dimestichezza, hanno saputo trasmettermi l’amore per la terra.
Tanti sono i ricordi della mia infanzia trascorsa tra le reste di Cipolle, a separare il seme dalla pula, o tra le vigne, a ripulire dalle malerbe le viti da cui nascevano grappoli succosi; a quei tempi, anni ’70, erano fonte di sostentamento per molti abitanti dell’Isola d’Elba. Oggi, nell’attività che svolgo a Patresi, amo la natura e desidero trasmettere ai miei figli e nipoti quelle stesse tradizioni ad essa connesse.

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La raccolta delle cipolle in un orto a Patresi

“il ripristino della cipolla”

Il forte desiderio di conservare e tramandare le antiche tradizioni e le colture, negli ultimi anni, si è tradotto in una preziosa collaborazione con il dott. Agostino Stefani dell’Univesità di Sant’Anna. Da questa sinergia è nata l’idea di ripristinare il seme della Cipolla di Patresi che, col passare degli anni, stava gradualmente scomparendo. Il mio impegno principale è stato quello di offrire i semi per il ripristino; l’Università li ha riprodotti e distribuiti ad alcuni agricoltori. Il resto si è concretizzato grazie ai tanti volontari che hanno collaborato animatamente al progetto.

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La resta della cipolla di Patresi

Conservare la Cipolla di Patresi significa preservare una pianta dal gusto molto dolce, non acido. Queste caratteristiche organolettiche la resero protagonista della cucina povera di un tempo, all’epoca in cui veniva coltivata negli argini dei fossi, dove il terreno abbondava di acqua.
Oggi la Cipolla di Patresi viene coltivata allo Schiopparello, nei pressi di Portoferraio, a Pianosa, nell’orto del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed anche in un vivaio, sempre a Portoferraio.
Con questa produzione si riesce a mettere nel mercato varie decine di migliaia di piante.

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La cipolla di Patresi

Tra le ricette tradizionali che vedono il maggiore impiego di questo delizioso ortaggio locale abbiamo il totano con la cipolla, la frittata di cipolle, le cipolle alla brace, lo spezzatino, la confettura di cipolle; inoltre, cruda, è ottima nell’insalata fresca.
La Cipolla di Patresi può essere acquistata da “Biagio” a Schiopparello e all’orto di Pianosa.

SUGGERIMENTI PER SINGLES
Visitate Patresi e consultate anche la nostra guida sulle esperienze top dell’ anello occidentale dell’Elba. Troverete molti spunti interessanti!

SUGGERIMENTI PER COPPIE
Tutta la costa occidentale è ricca di piccoli anfratti e luoghi incantevoli da vivere nella dimensione a due, visitateli costeggiando a bordo di un kayak, sarà molto romantico e per un soggiorno ancora più indimenticabile prenotate uno dei nostri adorabili BB >

SUGGERIMENTI PER FAMIGLIE
Se amate trascorrere le vacanze all’Elba in grande tranquillità Patresi, Chiessi, Pomonte, S.Andrea, sono località in cui vivere serenamente e lasciar giocare i bambini tra le vie pedonali in tutta tranquillità, riappropriandosi di relazioni autentiche e spontanee. Leggi anche il nostro approfondimento sul Relitto di Pomonte e sull’incantevole baia e promontorio di S. Andrea.

Photo ©Roberto Ridi

By Vincenzo Anselmi
Rigraziamo Vincenzo Anselmi, titolare di un albergo a Patresi e impegnato in prima linea nel ripristino della Cipolla di Patresi, per aver condiviso con noi curiosità e dettagli di un ortaggio così importante per la tradizione gastronomica dell’Elba.

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